Spamming professionale
Lo spam nelle serp dei motori di ricerca
Trovandomi spesso a consultare risorse e forum sul tema del posizionamento nei motori e di page rank ho notato alcune pratiche, o meglio, attitudini che vorrei qui contestare...
premetto che non sono un censore, o un moralista (e nemmeno ho nessuna voglia di esserlo), ma la realtà è oggettiva e i rischi di un certo approccio alla professione del SEO riguardano anche me, quindi mi ritengo libero di difendere il mio lavoro... veniamo al dunque.
Oggi c' è un sistema assai radicato di network/directory domestici che invade le serp; per quasi ogni tipo di ricerca, centinaia di siti che nel migliore dei casi hanno l' aspetto della directory e che rimandano l' uno all' altro, in un circolo chiuso che è possibile spezzare soltanto usando l' adsense (peraltro sempre centrale in questo tipo di sistema)... non si tratta di spam diretto, ma a me questo interessa poco.
Poniamo di essere avanti di un pò di tempo (diciamo un anno): che prospettiva ha un utente di scovare risposte o esaudire pulsioni consumistiche? Rischia di entrare in circuiti chiusi, e sicuramente l' esperienza via via maturata (la delusione anche) lo porterà altrove, o farà diminuire l' aspettativa. Da questo punto di vista l' esempio classico è quello degli annunci sponsorizzati su Google: facendo ricerche per chiavi di ricerca particolari o popolarissime (immaginate comprare pc) che importanza darete alla serp e che importanza avranno gli annunci sponsorizzati? Voi quale link seguite?
(S)fortunatamente Google si stà raffinando, direi umanizzando (se fosse possibile...) e certi abusi potranno diminuire, ma se dall' altra parte, ogni giorno c' è un webmaster che inserisce 50 pagine (basta un semplice script) di link la guerra è costante e dagli esiti imprevedibili.
Badate bene, non si tratta mai di comportamenti palesemente disonesti; casomai di mezzucci, trucchetti, mosche fastidiose che fanno incazzare li per li...
il problema è a lungo raggio (lungo in termini "web" sappiamo quanto vale): cosa sarà la rete di domani? è già una jungla, ma il rischio grosso è quello che diventi sempre più controllata, anche per ovviare a certi comportamenti stupidi (con il rischio di perdere utenza).
Avere una directory è utile se serve a qualcuno: directory locali, tematiche, comunitarie e sociali, sono di servizio, utili all' utente e con un buon ritorno. Realizzare una directory generalista (direi onnivora) vuo dire competere con Yahoo, DMoz e decine di altre che operano da anni ed investono molto in quello che fanno. Fargli concorrenza vuol dire fare concorrenza a tutto meno che ai diretti interessati; vuol dire creare un caos primordiale che solo gli algoritmi (sempre più umani e spesso censori) sapranno controllare, prima di tutto a nostre spese.
Lo stesso dicasi dei network, anche non professionali: se un 'agenzia, un consulente, un grafico vuole creare un network di contenuti, di divulgazione o di quello che vuole nessun problema; la rete è questo, ma anche qui rispettiamoci, non prendiamoci in giro e non vendiamo (scriviamo) aria fritta...
Questo post è conseguente alla lettura di alcuni messaggi nei forum di settore che riguardavano l' utilità (in ottica SEO) di un link da Wikipedia... cosa cosa, un link da wikipedia? ragazzi c' è un limite a tutto...
Lo spazio è infinito, basta ricordarsi che tutto ha una fine (e qualcuno non vedrebbe l' ora)...
Trovandomi spesso a consultare risorse e forum sul tema del posizionamento nei motori e di page rank ho notato alcune pratiche, o meglio, attitudini che vorrei qui contestare...
premetto che non sono un censore, o un moralista (e nemmeno ho nessuna voglia di esserlo), ma la realtà è oggettiva e i rischi di un certo approccio alla professione del SEO riguardano anche me, quindi mi ritengo libero di difendere il mio lavoro... veniamo al dunque.
Oggi c' è un sistema assai radicato di network/directory domestici che invade le serp; per quasi ogni tipo di ricerca, centinaia di siti che nel migliore dei casi hanno l' aspetto della directory e che rimandano l' uno all' altro, in un circolo chiuso che è possibile spezzare soltanto usando l' adsense (peraltro sempre centrale in questo tipo di sistema)... non si tratta di spam diretto, ma a me questo interessa poco.
Poniamo di essere avanti di un pò di tempo (diciamo un anno): che prospettiva ha un utente di scovare risposte o esaudire pulsioni consumistiche? Rischia di entrare in circuiti chiusi, e sicuramente l' esperienza via via maturata (la delusione anche) lo porterà altrove, o farà diminuire l' aspettativa. Da questo punto di vista l' esempio classico è quello degli annunci sponsorizzati su Google: facendo ricerche per chiavi di ricerca particolari o popolarissime (immaginate comprare pc) che importanza darete alla serp e che importanza avranno gli annunci sponsorizzati? Voi quale link seguite?
(S)fortunatamente Google si stà raffinando, direi umanizzando (se fosse possibile...) e certi abusi potranno diminuire, ma se dall' altra parte, ogni giorno c' è un webmaster che inserisce 50 pagine (basta un semplice script) di link la guerra è costante e dagli esiti imprevedibili.
Badate bene, non si tratta mai di comportamenti palesemente disonesti; casomai di mezzucci, trucchetti, mosche fastidiose che fanno incazzare li per li...
il problema è a lungo raggio (lungo in termini "web" sappiamo quanto vale): cosa sarà la rete di domani? è già una jungla, ma il rischio grosso è quello che diventi sempre più controllata, anche per ovviare a certi comportamenti stupidi (con il rischio di perdere utenza).
Avere una directory è utile se serve a qualcuno: directory locali, tematiche, comunitarie e sociali, sono di servizio, utili all' utente e con un buon ritorno. Realizzare una directory generalista (direi onnivora) vuo dire competere con Yahoo, DMoz e decine di altre che operano da anni ed investono molto in quello che fanno. Fargli concorrenza vuol dire fare concorrenza a tutto meno che ai diretti interessati; vuol dire creare un caos primordiale che solo gli algoritmi (sempre più umani e spesso censori) sapranno controllare, prima di tutto a nostre spese.
Lo stesso dicasi dei network, anche non professionali: se un 'agenzia, un consulente, un grafico vuole creare un network di contenuti, di divulgazione o di quello che vuole nessun problema; la rete è questo, ma anche qui rispettiamoci, non prendiamoci in giro e non vendiamo (scriviamo) aria fritta...
Questo post è conseguente alla lettura di alcuni messaggi nei forum di settore che riguardavano l' utilità (in ottica SEO) di un link da Wikipedia... cosa cosa, un link da wikipedia? ragazzi c' è un limite a tutto...
Lo spazio è infinito, basta ricordarsi che tutto ha una fine (e qualcuno non vedrebbe l' ora)...
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