BarCamp, metriche e manifesto
Man mano che si avvicina il BarCamp di Roma, aumentano le proposte d' intervento interessanti e, inevitabilmente, anche la forma della mia proposta. In sostanza sono interessato a discutere del futuro del web in Italia, in particolare di quello che porterà la "massa"(augurandoci che arrivi) anche in termini di caos (per questo parlavo di Invasioni Barbariche, saranno o non saranno 2.0 ?)...
Mi aspetto comunque di partecipare a dibattiti interessanti, dove il tema delle nuove prospettive della rete italiana venga analizzato con intelligenza ed apertura mentale (spero di essere tra i massimalisti per capirci), così come si sta sviluppando il dibattito sulle metriche e la pubblicità su internet, e qui veniamo al secondo punto di questo mio post: la discussione sulle metriche si snoda tra la volontà di valutare i numeri e la difficoltà di reperire parametri accettabili (e che prevedano le "particolarità " senza intaccarle).
Susukimaruti nel suo "post kilometrico" analizza in maniera molto intelligente (ed esaustiva) il problema:
L' impossibilità di "misurare il nostro mondo col righello" mi sembra un dato acclarato. Non si può e ci si deve adeguare...
Il ragionamento si porta dietro anche implicazioni legate alla "dinamica" dei blog, come suggerisce Dario Salvelli nel suo articolo:
Non sarebbe più utile ed intelligente soffermarsi più che sulle hit parade sui contenuti e sulla qualità ?..
La discussione si muove anche in direzioni più complesse, legate all' impronta che il mondo "esterno" (in questo caso pubblicitario) lascierà nel web; interessante questo post di Luca De Biase e la discussione che prosegue nei commenti:
Quindi una relazione tra metriche e contenuti esiste. Se ne deduce che se vogliamo fare in modo che emerga tutta la vitalità , creatività e diversità dei contenuti, dobbiamo sostenere un'altrettanto grande vitalità, creatività e diversità delle metriche che valutano il successo di una campagna pubblicitaria. Non deve prevalere una cultura (per esempio quella della pubblicità televisiva). E neppure deve tutto essere lasciato alla logica di un grande player (per esempio Google, anche se il suo modo di agire è molto aperto, almeno apparentemente).
Altri link che vi consiglio: User Tested Content, ovvero l' anno delle metriche - webgol, L'Internet del 2007 - Giuseppe Granieri - Apogeoonline, Classifiche, metriche, reti sociali - i blog
Il terzo (s)punto, per completare questo raginamento, nasce da the sausage manifesto: ovvero problemi e proposte rivolte ai motori di ricerca ed in particolare al tema del link fraud. Ci arrivo grazie a questo post di Mauro Lupi che riprende la traduzione del manifesto realizzata da controrete; vi riporto uno dei punti (quello al quale mi sento più vicino):
Apprezzate le nostre diversità. Per alcuni di noi 1.000 dollari sono un sacco di soldi. Quindi prendete atto che non tutti disponiamo di budget milionari e soprattutto non abbiamo tempo di fornirvi prova dei clicks non validi...
E' tutto; spero che questo post possa servire ad alimentare ulteriormente la discussione... aspetto sviluppi...
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