RitaliaCamp: just do it
Metto il Camp di sabato tra i migliori ai quali ho assistito (non molti per la verità): grande affluenza e grande passione; solo per questo potrebbe valere il mio giudizio ma in realtà gli aspetti positivi sono molti di più e sicuramente vanno oltre il portalone.
Politicamente, socialmente e culturalmente (se esagero ditemelo pure) l' evento ha del miracoloso: per la prima volta in Italia (se sbaglio ditemelo pure) un gruppo di individui mossi da interessi e prospettive differenti hanno deciso di incontrarsi per mettere fine ad uno scempio (professionale e sociale visti i numeri in Euro).
Certo, nella pratica, l' idea di restare con un pugno di mosche in mano ha spaventato gli organizzatori, in primis il buon Maurizio Goetz che più si è (s)battuto per organizzare al meglio il Camp (e mi ha fatto assai piacere scambiare con lui quattro chiacchere anche se lui probabilmente non lo sà); l' organizzazione ha lasciato qualche perlessità (non mia) e la forma dell' incontro ha inevitabilmente allungato e complicato la stesura di un documento. Una discussione tra quattro persone sarebbe oggettivamente più "performante" ma perderebbe la parte principale/importante: la "comunità" si è mossa ed ha dimostrato che è possibile uscire dal monitor.
Per ora mi limito a questo (lasciando gli aspetti tecnico/strategici, in particolare l' approccio al turismo online assolutamente di tutto rispetto, ad un momento successivo): è stato interessante e giusto organizzare il RItaliaCamp e sarà doveroso dargli un seguito, senza dimenticare la bontà implicita dell' avvenimento ed il suo valore socio/politico/culturale.
Just do it
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