Blog: domani smetto
Ho scritto ieri del perché ho aperto un blog e gia mi pento. Si perché principalmente l’ ho fatto per essere letto. E che c’ è di strano, direte voi, tutti scrivono perché qualcuno lo legga, è naturale. Ma qui ci sono in ballo troppe variabili (in)controllabili.
La maggior parte dei blogger online in Italia è composta da webmaster di ogni ordine e grado, consapevoli di esserlo e spesso desiderosi di traguardi immediati. Anche qui niente di male, il successo, l’ ambizione in genere non è sempre e solo negativa e gli strumenti che offre la rete, se si dispone di buone basi e voglia di imparare, sono alla portata di tutti (diciamo molti).
In questo caso (che dovrebbe essere particolare) lo scrivere per qualcosa/qualcuno parte da alcuni presupposti sbagliati; conoscere il mezzo non necessariamente implica il saperlo usare: il pilota guida la macchina, magari conosce anche come è fatto il motore, ma se il motore si rompe le mani ce le mette il meccanico, che sicuramente saprà guidare, ma guida il pilota, e così via all’ infinito.
Poniamo il caso dello IAB Forum di Milano: tutti ne avrete letto qualcosa, vostro malgrado o magari perché realmente interessati; ma da quante fonti? Quante di queste fonti erano superficiali, e quante realmente dettagliate e pertinenti?L’ argomento era li, sul piatto caldo che offre la banda larga: centinaia di blog che per dieci giorni rimbalzavano l’ un l’ altro lo stesso comunicato (con piccolissime differenze, quasi impercettibili).
Davvero vogliamo dominare noi la rete? Parlarci (si perché apriamo i blog e navighiamo quasi esclusivamente tra di noi) addosso, presentarci trenta volte lo stesso prodotto, o plug-in o tool..?Prendetela come lo sfogo di un pentito, credo sia meglio continuare a fare il nostro lavoro, fare il blog, ma farlo per qualcun’ altro…
Domani è sabato, domani smetto…
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