La musica 1.0 è morta
Affermazione decisa che fortunatamente non nasce dalla repressione di un utopico visionario; a dirlo è Ted Cohen ex boss di EMI all' apertura del Digital Music Forum East. Il pezzo di Ars Technica merita una lettura ed è una ghiotta occasione per riprendere il filo del discorso affrontato alcune settimane fa.
Da un lato ormai è evidente, anche le major hanno capito che l' immobilismo non paga e che c'è un gran bisogno di ripartire dimenticandosi il più in fretta possibile le politiche degli ultimi 7/8 anni... e questo è un gran bene
Tra i segnali di novità che ormai giungono da più parti, Ghost dei NIN credo rappresenti l' ennesimo punto di non ritorno. Non voglio ripetere l' errore commesso con i Radiohead e dare i numeri, ma in questo caso credo valga la pena fermarsi a riflettere proprio sui numeri.
Il nuovo lavoro di Trent Reznor convincerà anche i più nostalgici; numeri alla mano descrive una strategia assolutamente vincente e, soprattutto replicabile (magari non nel risultato finale, che 1.600.000 dollari non sono proprio alla portata di tutti).
Se sommiamo a questo l' ottimo spunto di Kevin Kelly abbiamo un bel po' di dati da sciorinare: nel suo pezzo sostiene come 1000 fans veri garantiscano ad un "artista" una più che dignitosa prospettiva. Con mille fans disposti a pagare il tuo lavoro anche la fredda ma indispensabile forza dei numeri sembra essere un tabù sconfitto.
Cercando di spostare questi dati nel triste e meschino panorama italiano non credo che la sostanza cambi. Le opportunità aumentano ogni giorno di più ed ormai gli unici a non averlo capito sembra siano proprio i creativi; sono loro il vero ed ultimo ostacolo e badate, non i big ormai drogati dal successo e francamente del tutto trascurabili a livello creativo/culturale. Il problema ormai è solo alla base.
Ormai è tempo che il sogno cambi "piattaforma" (illuminante in questo caso il commento al post precedente di Alessandro); le folle osannanti e i milioni di copie sono storia, magari interessante, ma passata. Ora è tempo di tornare a fare sul serio. Basta squallidissime suonerie, comparsate televisive e baracconi senza senso (avete presente Sanremo, Morgan, Saranno Famosi e compagnia "vomitante"). Il sogno deve tornare a splendere e deve reintrodurre i veri valori, la musica, la poesia, la rabbia, la vita e la morte.
Basta l' ultima spallata e il castello di sabbia è distrutto, muoviamoci.
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