Tumblr: reblog e altre questioni filosofiche - 3/3
Concludo la miniserie di post dedicati a Tumblr cercando di affrontare alcuni aspetti "ambigui" della piattaforma; il reblog a mio avviso è una delle funzionalità più complesse introdotte e meriterebbe un' analisi (io mi limito a riportare alcune esperienze).
Ma non mi sono certo sfuggiti i giudizi negativi riportati da alcuni blogger, anzi, voglio partire proprio da due di questi...
Roberto Dadda ha manifestato chiaramente la sua "antipatia" nei confronti di Tumblr con obiezioni a mio avviso poco consistenti:
Il primo problema è nel modello nel quale sembra mancare il concetto di permalink che permette, quando si usa un link per una citazione, il puntamento al post specifico
Non si riferisce all' assenza generica di permalink (i permalink ci sono infatti) ma al fatto che appaia al passaggio del mouse e come piccola icona grafica; ovvio come il problema si nasconda nel template scelto e che la stessa affermazione sui blog sarebbe una cosa del tipo "non mi piacciono i blog perchè hanno la colonna sulla destra e lo sfondo bianco".
Idem per l' eccessivo numero di autocitazioni presenti nei tumblr italiani (cioè tumblr utilizzati per citare i post del proprio blog); potrei aprire un blog semplicemente per linkare i contenuti di un altro blog. Questo non renderebbe automaticamente i blog inutili o pericolosi.
Una terza accusa, assai più sostanziosa e motivata, è quella di non produrre contenuti o di limitarsi alla citazione selvaggia. In questo senso il post di Cloridato di Sviluppina ipotizza (sarcasticamente) una internet automatica dove non ci sarà più bisogno di produrre contenuti.
Dicevo che in questo caso il problema è aperto e non ho una visione chiara. Di sicuro però ho qualche dato, e nemmeno troppo lontano. Avrete letto il post di Wired con i 10 consigli sul blogging di Jorn Barger; bene, dal suo punto di vista (il punto di vista dell' inventore del termine web log) un blog nel quale i contenuti originali siano superiori ai link segnalati avrebbe bisogno di un bagno di umiltà. Il suo primo punto addirittura sostiene come del.icio.us sia la piattaforma più indicata per bloggare rispetto a Blogger. Tumblr rappresenterebbe quindi una perfetta continuità se non addirittura una migliore rotta da seguire.
Però, nel caso del reblog, i miei dubbi aumentano; è una funzione comoda, divertente, socializzante, pericolosa, stupida, inutile e un sacco di altre cose. Non ho le idee chiare ma anche qui alcuni dati da analizzare. Guardate questo reblog e ditemi se ha un senso (lasciate perdere il fatto che sia in giapponese), in questo caso credo si possa tranquillamente sostenere che un uso del genere sia quantomeno inutile e troppo "rumoroso".
Altro problema legato al reblog è decisamente "tecnico"; se io rebloggo un post a sua volta rebloggato da un altro (e così via) il rischio di avere due righe di contenuto e dieci di link è elevato. Allo stesso tempo se ogni operazione è accompagnata da un commento logica vorrebbe che avremmo potuto commentare direttamente l' originale evitando la lettura di decine di cloni. Magari, come fanno notare i tumbleristi più incalliti, basterebbe inserire il link al singolo post per chiarire meglio; io resto poco convinto e mi limito ad osservare che foto, citazioni e post rebloggati decine di volte aumentano solo il caos (ma del resto la rete è infinita, o no?).
Il mio giudizio complessivo rimane inalterato, credo che Tumblr alla fina sia un blog, più semplice da usare e senza commenti (di default). Sono strasicuro che in moltissimi (soprattutto "newbie") lo adotteranno per lasciare le loro tracce sul web e questo da solo è un gran bel merito.
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