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Sweetcron: disegnare un puzzle e chiamarlo lifestream 10/03/09

Quanto e come sia parcellizzata la nostra presenza online è un tema molto interessante e importante, ma complesso e forse ancora da decifrare bene. Personalmente posso donare i miei 2 centesimi; sono una delle vittime di FriendFeed, e di Tumblr, meno di Facebook ma in crescita con Twitter, insomma, se dovessi dire quale di queste "situazioni" mi rappresenta meglio non saprei rispondere. Lo stesso se dovessi scegliere la mia preferita, forse direi il blog, ma è quello che ho trascurato di più e si noterebbe l'incoerenza.

Il lifestream, e Sweetcron nello specifico, sono chiamati a risolvere una parte di questa parcellizzazione, una grossa parte direi. Ma se l'obiettivo non è solo quello di aggregare se stessi in un unico contenitore allora dobbiamo alzare di un pelo l'asticella. Se infatti vogliamo rendere questa marea di contenuti interessante e fruibile dobbiamo superare un po' di limiti.

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Ormai avrete sicuramente sentito parlare di lifestream, "l'insieme dei vari servizi cosiddetti 2.0" raccolti, o meglio, aggregati in un'unica piattaforma; se il tema vi è nuovo consiglio questa chiara e coincisa introduzione a Sweetcron e il lifestreaming di Tommaso Baldovino. Già, Sweetcron.

Confesso che il sito di Jon Yongfook mi ha subito colpito, così come l'idea che il tutto venisse rilasciato in Open Source, il caso ha voluto che riuscissi a mettere le mani sul codice dopo mesi. Risultato, mi piace un sacco e sarà il mio prossimo blog, un blog al quadrato, o blog+. Ma ci sono dei limiti da superare ed è bene fare mente locale evitando errori (e confidando sempre nei suggerimenti perspicaci)

Avevo gia notato con il mio piccolo esperimento di lifestream con Tumblr che il giochino era si divertente, ma assolutamente di scarsa utilità, questo per molti motivi, anche legati al tipo di piattaforma (non disegnata per svolgere quel compito), ma non solo. L'idea di avere un flusso costante su un unico livello (l'ordine cronologico) è intrigante ma è un po' come chiedere al visitatore di giocare alla ruota della fortuna, può uscirti il post, 10 tweet di replica, due status incazzosi di facebook o l'intero Docs di Wordpress archiviato su delicious. Certo si può filtrare per tipo di post ed andare a ritroso nella cronologia, ma tutti sappiamo che meno c'è da cliccare, per arrivare al bersaglio, meglio è; inevitabilmente alcuni contenuti particolarmente interessanti/utili o semplicemente per noi importanti verranno sostituiti da qualsiasi altro feed, a seconda della nostra attività... del resto questo è quanto, in buona sostanza, lifestream nudo e crudo.

Una bella discussione sul tema è venuta fuori proprio oggi, in questo 3d su FriendFeed, Nicola D'Agostino, uno dei primi a mischiare le carte del blog (notevole il suo lavoro con e su delicious), ripone molta importanza nella selezione (a monte) dei contenuti, questo per dare ordine e mantenere on topic, credo; Tommaso Sorchiotti suggerisce la divisione per livelli di attenzione (e quindi di "persistenza" nella pagina), "effimero (tweet, contributi da blip e last.fm ad esempio), transitorio (bookmark, tumblr, flickr) e duraturo (post, video)".

Credo che siano entrambi scenari condivisibili, nel primo si privilegia il controllo ed il rigore, nel secondo il persorso è più completo e si cerca solo di ordinare il caos... cercando di restare nei miei due centesimi, sono convinto che una sola soluzione non ci possa essere, molto dipende da che uso se ne vuol fare (ed ovviamente da quali contenuti vogliamo evidenziare rispetto ad altri), ma che il fine ultimo possa essere lasciare la più larga possibilità di filtro ai singoli visitatori... nella maniera più semplice (usabile) possibile e sfruttando a fondo le opzioni di personalizzazione.

Sweetcron si presta in maniera particolare alla sperimentazione, è semplice da configurare ed abbastanza da personalizzare, è possibile mostrare e mettere in loop ogni singolo feed, e la cosa è pure assai divertente. Ok, ora scappo che devo disegnare un puzzle e chiamarlo lifestream!

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