Coda lunga e fiato corto
Secondo me, la vicenda dei DRM free lanciata dalla EMI (in accordo con Apple), avrà ripercussioni in ambito musicale pari a zero: aumenterà il prezzo, superando il tetto di 0,99 € a canzone, vendendo in questo modo un diritto (come giustamente qualcuno nota) e poco altro.
E' un classico esempio di "tanto rumore per nulla": le politiche/strategie di pubblicazione, il vero motore dell' industria discografica (o almeno quello che dovrebbe essere), non sembrano minimamente intaccate; la Coda Lunga, con il suo chiaro manifesto anti-hit, non sembra aver sfondato nel settore che maggiormente lo stesso libro analizza.
Le major (EMI in testa) sono ancora legate alla fobia da singolo radiofonico (strofa>ritornello>strofa>ritornello>bridge>ritornello); e qui una domanda è d' obbligo: ma se la programmazione delle radio (almeno le più ascoltate, vedi commerciali) la fanno le major stesse, perchè c' è questa necessita? Essendo loro i palinsestari perchè non pubblicare ignorando le forme canoniche? Questa veramente non la capisco...
Presentate alla EMI un nuovo artista, magari anche bravo e con dei testi intelligenti, la risposta sarà: ci vuole il singolo... io questi non li capisco!
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