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Il bicchiere mezzo vuoto dei Radiohead Reload 09/11/07

In molti, come il sottoscritto, hanno erroneamente riportato i numeri del pezzo del corriere; purtroppo questi giornali non sono blog e sono assai meno attendibili :D considerando anche la correzione fatta senza nemmeno chiedere scusa... io mi scuso per la svista e mi riprometto di fare più attenzione alle fonti per il futuro. Ma rispetto a In Rainbows cosa cambia?

Dal mio punto di vista nulla...

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Riprendo i dati riportati a dieci giorni dall' uscita e che subito segnalai: 1.200.000 download nei primi 10 giorni, bene, oltre ad essere gli stessi dati di quest' ultimo studio ci sono moltissime "variabili" che andrebbero considerate.

Prima tra tutte la media di acquisto: Wired riporta cifre tra i 5 e gli 8 dollari e cioè tra i 6 e i 10 milioni di $.

Probabilmente lo sbaglio (almeno, io credo sia uno sbaglio) è quello di rincorrere i numeri; capisco che sia inevitabile ma potrebbe essere necessario più tempo (e magari qualcosa di ufficiale).

Altre considerazioni interessanti sono quelle relative ai dati sul numero di download: se qualcuno ha scaricato "a scrocco" in realtà ha comunque pagato i 45 penny obbligatori... oppure ha scaricato fuori dal "meccanismo ufficiale" ed allora mi sfugge come sia stato possibile il tracciamento. Ora, dove vadano questo 45 penny (vale a dire complessivamente 540.000 sterline) non è dato saperlo.

Tutto questo per dire che il mio giudizio sull' operazione dei Radiohead resta valido non solo, se prima avevo dei dubbi adesso quasi quasi cambio parere; l' accanimento e certa semplicità di giudizi mi ha indispettito quindi viva i Radiohead e viva in Rainbows!

Update - ho trovato anche il parere dei Radiohead che conferma le mie sensazioni:

it is impossible for outside organisations to have accurate figures on sales.
However, they can confirm that the figures quoted by the company comScore Inc are wholly inaccurate and in no way reflect definitive market intelligence or, indeed, the true success of the project...

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Il bicchiere mezzo vuoto dei Radiohead 08/11/07

The Radioheadblog

Interessante notare la libertà di interpretazione di un documento: ComScore pubblica una serie di dati relativi al comportamento degli oltre 12 milioni di utenti che hanno scaricato In Rainbows, album dei Radiohead ormai entrato nella storia della musica, non certo per motivi *musicali*...

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Il dato macroscopico che emerge è che il 62% dei downloaders non hanno pagato nulla. Questo porta a giudicare (a mio avviso in maniera assai semplicistica) l' intera operazione come una specie di fallimento... peccato che i dati non si limitino alla sola esposizione di un numero, ma nascondano (nemmeno troppo) argomenti ben più interessanti.

Si perchè quel 38% di paganti (tra cui il sottoscritto) ha permesso all' operazione di toccare cifre tra 10/14 milioni di dollari... numeri di un fallimento?

Non credo. Considerando il costo assai basso dell' operazione ed aggiungendo le altrettanto brillanti prospettive che la confezione deluxe potrebbe riservare in termini di incassi (che i fans veri non hanno mica paura a spendere 60/70€) direi che complessivamente potremmo gridare al successone.

Il pezzo del corriere cita anche il parere di Tim Dellow e nello specifico consiglio la replica di Quintarelli (uno di quelli, a suo stesso dire, che non avrebbe comprato il disco "materiale"... per dire); rispetto ad alcune perplessità espresse da Dellow potrei anche concordare. L' operazione non è replicabile su vasta scala tantomeno per i cosiddetti emergenti; complessivamente il mio giudizio rimane invariato anche se non mi sognerei di considerarlo un fallimento... pardon, tradimento.

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In Rainbows: in 10 giorni tra i 6 e i 10 milioni di dollari 20/10/07

Radiohead

Della serie i discorsi li porta via il vento e le biciclette i livornesi, anzi, i Radiohead. I numeri stimati di In Rainbows, nuovo e molto discusso album della band inglese non lasciano molto spazio alle interpretazioni.

Un milione e duecentomila download legali ed una media di acquisto tra i 5 e gli 8 dollari per ogni singolo download. Questo fa oscillare la cifra totale dai 6 ai 10 milioni di dollari... niente da dire, considerando l' altro botto che faranno dal 3 dicembre (data di pubblicazione della confezione deluxe) direi che ha funzionato alla grande.

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In Rainbows, il chiaro-scuro allo stato dell' arte 11/10/07

Avevo segnalato con molta leggerezza l' uscita di In Rainbows dei Radiohead; come ormai saprete è possibile scaricare la versione digitale decidendo da soli il prezzo dell' acquisto (per la cronaca ho pagato un pound e 45 penny). La scelta ha fatto (e sta facendo) discutere molto ed ora "che ho l' album in mano" mi permetto di aggiungere alcune considerazioni...

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Beh, album in mano, per la verità in mano abbiamo poco:

Perdonate la facile ironia, non era mia intenzione ma un tema strettamente legato alle "forme" ed alle scelte dell' operazione In Rainbows, mi sembra emerga chiaro.

Forzando un pò sembrerebbe che l' equazione sia paghi molto di più del normale e prendi anche l' inutile oppure paghi pochissimo e prendi il minimo che possiamo darti.

Come spieghereste altrimenti la scelta di pubblicare (dal 3 dicembre) un cofanetto superdeluxe, contenete anche la versione in (doppio) vinile, cd, cd con bonus-track, foto e libretto alla cifra di 40 sterline, e una versione MP3 a 160kb quasi gratis?

Kurai si chiede se 160kb sembrano pochi ed io rispondo che onestamente si, soprattutto perchè la scelta ed i costi di convertire al top (vedi 256kb) non sembrava così strana. Lontano da me filosofeggiare sulla qualità del digitale rispetto all' analogico (come se ProTools non fosse lo standard di fatto del 99% di quello che ascoltiamo) ancor meno la differenza tra 160 e 256kb, ma perchè non convertire alla massima qualità..? non lo capisco (o meglio, lo capisco e non mi piace).

Del disco parlerò in futuro (magari in altra sede), mi limito a dire che mi piace; sono i Radiohead oggi e da questo punto di vista niente da dire (Jigsaw Falling Into Place è una meraviglia così come Nude).

Il mio giudizio complessivo sull' operazione resta positivo, l' apertura dimostrata vale tantissimo così come l' averlo fatto per primi (e avere una specie di blog)... anche se non mancano le perplessità, ma forse è lo scotto che pagano i pionieri.

E poi il chiaro scuro è il loro marchio di fabbrica...

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