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Bloggare stanca, lavorare di più 06/04/08

Allak - Ikea

Mi piace passare la domenica mattina a leggere feed (in realtà la tarda mattinata e spesso il primo pomeriggio), diciamo che mi rilassa. Stamani mi ha incuriosito un post di Web Worker Daily che "rispondeva seccato" ad un lungo pezzo del New York Times. Per farla breve il tema è quello del blogging professionale e di quanto questa professione sia "pericolosa" per la salute.

La notizia è interessante perchè permette di constatare almeno due cose: in America la stampa tradizionale riconosce i nuovi media. I rapporti però sono conflittuali e la percezione delle distanze è la stessa che abbiamo in Italia.

Comunque, per tornare alla notizia ed evitare problemi, ho fatto un piccolo investimento, non che mi senta parte in causa ma passando moltissime ore seduto davanti ad un computer è giusto concedere conforto alle zone interessate :)

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a href="a link is not enough" 30/01/08

Flickr

La vicenda dei link mancanti del Corriere ha fatto il giro della blogosfera e quindi non aggiungo nulla sulla questione (solo che la foto di fianco è di extrarude); del resto lo stesso Paul, mi pare, si sia un po' stufato quindi da quel punto di vista niente da dire.

Vorrei concentrami invece su un punto che mi pare nessuno abbia sollevato. Le scuse di Pratellesi (tempestive e sommariamente considerabili come bel gesto) non hanno però risolto una strana abitudine, curiosa, tipicamente italiana e francamente molto fastidiosa.

Partiamo con una domanda: è normale e giusto che un quotidiano ripubblichi completamente una mia/nostra galleria fotografica?

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Prima di rispondere alla domanda aggiungiamo altri tasselli al ragionamento; mi era capitato in precedenza con il set Sleevefaces, volti umani sostituiti da copertine di dischi più o meno famosi; l' intero set (o una grossa fetta) è stata pubblicata (chiaro, senza link) da Repubblica alcune settimane fa e lo stesso quotidiano credo continui a pubblicare materiale con lo stesso metodo (date un occhiata).

Ma ancora, i quotidiani online si nutrono principalmente di pubblicità; poco conta che le pagine dedicate alle gallerie di foto ne siano sprovviste. Pur non conoscendo i sistemi di retribuzione che tale pubblicità garantisce all' affiliato (il quotidiano in questo caso), non credo di sbagliare affermando che comunque quelle pagine genereranno impressioni e page view e incideranno quindi sugli utili. Come dire, dieci foto nella galleria (a maggior ragione per casi eclatanti e di successo) si trasformeranno in moneta sonante.

Se seguite il ragionamento appare ovvio come questa *metodologia contenutistica* non si allontani troppo dal classico furto. Cosa succederebbe se io da domani cominciassi a ripubblicare sistematicamente i loro articoli?

Certo, i blog non sono esenti da colpe (e magari c' è gia qualcuno che fa quello che sopra ipotizzavo) ma la prassi che ho descritto dovrebbe rientrare nelle cose GRAVI da non fare... link o non link!

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Il bicchiere mezzo vuoto dei Radiohead Reload 09/11/07

In molti, come il sottoscritto, hanno erroneamente riportato i numeri del pezzo del corriere; purtroppo questi giornali non sono blog e sono assai meno attendibili :D considerando anche la correzione fatta senza nemmeno chiedere scusa... io mi scuso per la svista e mi riprometto di fare più attenzione alle fonti per il futuro. Ma rispetto a In Rainbows cosa cambia?

Dal mio punto di vista nulla...

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Riprendo i dati riportati a dieci giorni dall' uscita e che subito segnalai: 1.200.000 download nei primi 10 giorni, bene, oltre ad essere gli stessi dati di quest' ultimo studio ci sono moltissime "variabili" che andrebbero considerate.

Prima tra tutte la media di acquisto: Wired riporta cifre tra i 5 e gli 8 dollari e cioè tra i 6 e i 10 milioni di $.

Probabilmente lo sbaglio (almeno, io credo sia uno sbaglio) è quello di rincorrere i numeri; capisco che sia inevitabile ma potrebbe essere necessario più tempo (e magari qualcosa di ufficiale).

Altre considerazioni interessanti sono quelle relative ai dati sul numero di download: se qualcuno ha scaricato "a scrocco" in realtà ha comunque pagato i 45 penny obbligatori... oppure ha scaricato fuori dal "meccanismo ufficiale" ed allora mi sfugge come sia stato possibile il tracciamento. Ora, dove vadano questo 45 penny (vale a dire complessivamente 540.000 sterline) non è dato saperlo.

Tutto questo per dire che il mio giudizio sull' operazione dei Radiohead resta valido non solo, se prima avevo dei dubbi adesso quasi quasi cambio parere; l' accanimento e certa semplicità di giudizi mi ha indispettito quindi viva i Radiohead e viva in Rainbows!

Update - ho trovato anche il parere dei Radiohead che conferma le mie sensazioni:

it is impossible for outside organisations to have accurate figures on sales.
However, they can confirm that the figures quoted by the company comScore Inc are wholly inaccurate and in no way reflect definitive market intelligence or, indeed, the true success of the project...

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Giornalismi impossibili: la Ripubblica.it 06/11/07

la Ripubblica.it

In questi casi è difficile trovare le parole, cosa vuol dire "Fa discutere l'ultima trovata del mondo giovanile"? E' uno scherzo vero..? E poi siete veramente sicuri che "oltre centocinquantamila ragazze da tutto il mondo hanno pubblicato su Facebook le immagini delle loro notti brave"? E tutto questo per dire che "le donne vittime dell'alcolismo sono raddoppiate rispetto a quindici anni fa"...

Ora, passi (ri)pubblicare una ventina di foto ammiccanti estraendole dal loro contesto (di questo si tratta) per fare qualche page view, ma per favore, evitate certe miserie... dimenticavo, il gruppo su Facebook è 30 reasons a girl should call it a night, e non è l' unico gruppo assurdo; per dire...

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The great uk-press swindle 27/08/07

Euromyths è il nome che l' ufficio stampa londinese della Commisione Europea ha dato a questa interessantissima iniziativa: tutte le "inesattezze" che la stampa inglese ha riportato relativamente all' Unione Europea (inesattezze è un eufemismo, si tratta di vere e proprie bufale alcune delle quali divertentissime , almeno quanto ridicole); si va dall' obbligo di dipingere di giallo le ambulanze alla legge che impone agli allevatori di comprare i giocattoli ai maiali... la lista, ordinata alfabeticamente, merita una lettura, ce n' è veramente di ogni.

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Google non fa giornalismo: riflessioni sui commenti nelle news 21/08/07

Inutile rimarcarlo, la stampa italiana è tra le più provinciali del mondo; come spighereste il silenzio intorno alla vicenda dei commenti nelle news di google? Certo, al momento la feature è disponibile solo negli USA ma due righe sarebbero state doverose, giusto un trafiletto tra un culo e una tetta...

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Considerando il tono che la discussione sta prendendo negli states, con alcuni giornali che intervengono a colpi di bazooka, un parere della stampa italiana me lo sarei letto volentieri... ma rassegnamoci, questo è (e stiamo sicuri che appena ci sarà da sparare - a casaccio - lo faranno).

Dicevamo della stampa americana, bene, il Los Angeles Times espone chiaramente il suo punto di vista con un articolo "leggermente" polemico dal titolo It's not journalism. Addirittura Google viene paragonata ai terroristi e basta la lettura delle prime righe per farsi un idea:

Many publishers consider the Internet, and Google in particular, a greater threat to their livelihoods than Osama bin Laden

Si badi bene, non solo Google ma tutta internet rappresenta una "minaccia per i nostri mezzi di sostentamento"... francamente mi pare esagerato, direi allarmistico ai confini del folle e fortunatamente qualche buona risposta c'è gia stata.

Chissà cosa ne pensano nelle redazioni di Repubblica o del Corriere, magari tra un paio di mesi (con calma) ce lo diranno...

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I ritocchi di Wikipedia e il nofollow fisico dei giornali 17/08/07

Wikipedia

La notizia delle modifiche "mirate" ad alcune voci di Wikipedia operata da IP della CIA e del Vaticano non credo rappresenti nient' altro che se stessa; è nelle dinamiche del "mezzo" ed è stata ampliamente discussa, ma questo è.

La cosa che ha attirato la mia attenzione (ormai una mania, una sorta di crociata) è la totale mancanza di link nei giornali online...

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Sia Corriere che Repubblica riportano la notizia senza linkare niente. Repubblica nomina il Wikipedia Scanner e cita l' autore Virgil Griffith ma niente link e poco peggio fa il Corriere definendolo un "nuovo strumento online" (occupandosi fieramente della secca smentita del Vaticano)... entrambe ovviamente riportano come loro fonte la BBC ed anche qui, beh, è inutile che ve lo dica, nada, nothing, rien, manco l' ombra di un link, nofollow fisico...

BBC news

Apparentemente la stessa BBC si comporta come i nostri quotidiani, per moltissime cose è vero. Una piccola, defilata differenza però rappresenta una concezione (decisione?) assolutamente inequivocabile: leggi il commento di Pete ci dice il box integrato nella notizia, un approfondimento, un qualcosa in più e soprattutto i tanto attesi link ipertestuali nel commento dell' autore, il blog in sostanza...

Ad essere pignoli non mi piace nemmeno questa doppia visione del web, il quotidiano chiuso in se stesso e il blog invece aperto verso l' esterno (badate, non parlo di commenti o contenuto generato dagli utenti, mi limito ai link).

Nel caso specifico, sono un utente, voglio approfondire e non avendo link devo fare una ricerca; bene, stando al Corriere la ricerca deve per forza andare verso BBC oppure ad un generico nuovo strumento online (direi ottimo da ricercare su Google, vedi esempio) mentre con Repubblica si può cercare il tool citato o l' autore... comunque vada devo uscire dal loro sito e fare una ricerca prima di trovare quello che loro citano.

Come dire, d' accordo proteggere le fonti, ma non vi pare d' esagerare...

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Grazie Buttafuoco: il tuo parere era fondamentale 03/08/07

In effetti dopo la sparata di Sir John ci voleva un parere autorevole, competente e, soprattutto intelligente sul ruolo di internet e dei blog in particolare.

Ringraziamo quindi Pietrangelo Buttafuoco perchè ha fornito un' analisi lucida, misurata e soprattutto intelligente... continuate a leggere il post perchè ne vale la pena...

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Queste le dichiarazioni soprattutto intelligenti del giornalista Buttafuoco:

Il caso più eclatante è quello dei blog, pullulano di narcisisti impazziti pronti a scrivere su ogni argomento che gli capita a tiro. E finiscono per diventare un raccoglitore di banalità con un mucchio di ripetizioni e fesserie. Non solo. Molto spesso si riducono a un vero e proprio sfogatoio per egocentrici incompiuti. Si potrebbe tranquillamente fare a meno di tutti questi impazzimenti tecnologici. Non è che la colpa sia di Internet, ma Internet offre lo strumento

Leggetevi tutto perchè l' intelligenza e l' acume visionario continuano in un turbinio senza soluzione di continuità... qualcuno ha una camicia di forza???

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Segnalo ma non linko 18/07/07

Per chi ancora non l' avesse letto segnalo questo pezzo del corriere.it; un' istantanea del mondo dei blog fatta dalla viva voce di alcuni dei protagonisti, un passo avanti... ho il sospetto però che per un giornalista del Corriere (ma non solo) mettere un link sia un 'operazione quasi fantascientifica... che ve li decurtano dallo stipendio?

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Franco Carlini - giornalista 15/03/07

La seconda volta in pochi giorni che mi trovo senza un parere: anche stavolta le provocazioni accendono la miccia ed anche stavolta la blogosfera fa muro (naturalmente con una discreta varietà di pareri): ma cos' ha scatenato la tempesta? Il tema è (più o meno) sempre lo stesso, la blogosfera come "media", i pro e i contro, con una precisa critica ai toni (troppo) personali delle conversazioni...

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Stavolta però voglio esprimere un parere, o meglio, diciamo che mi autodenuncio: io l' articolo di oggi di Franco Carlini sul Manifesto non l' ho nemmeno letto, eppure sono qui che scrivo su/di quell' articolo; possibile? Certo non sono un giornalista ed in questo caso specifico non posso dire che non si veda (o legga), la mia autorevolezza si limita (con scarsi risultati) alle mura domestiche ma scrivo su un blog, sono e mi sento un blogger e parlo come Marco Giusti, che vive a Borgo a Mozzano e (in questo caso) se ne strafotte della fonte "originaria" della discussione.

A me interessa l' argomento e non chi argomenta: poi se trovo un' affinità (elettiva o colpo di fulmine o semplice empatia) sarò ancora più motivato, coinvolto ed interessato... ripeto i termini perchè forse ancora non è chiaro come funziona: motivato, coinvolto ed interessato...

Caro giornalista, riflettici (ma continua a provocare che ce n' è un gran bisogno)...

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